domenica 11 settembre 2011

NAPOLEONE BONAPARTE

NAPOLEONE BONAPARTE


Napoleone nacque il 15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Corsica, da Carlo e Letizia Ramorino. I suoi genitori erano di origine toscane e appartenevano alla piccola borghesia.

L’INFANZIA FINO AL TRASFERIMENTO IN FRANCIA

Con l'aiuto di una borsa di studio fattagli ottenere dal padre, frequentò la scuola militare di Brienne (1779-84), dove, in quanto straniero, incontrò un ambiente ostile. Frequentò quindi per un anno l'Accademia militare di Parigi prima di essere nominato sottotenente d'artiglieria (1785). Assegnato alla guarnigione di Valenza, trascorse più della metà dei successivi sette anni in Corsica, spesso senza regolare licenza. Venuto in urto con il nazionalista corso Pasquale Paoli (capo delle forze ribelli), fu costretto nel 1793 ad abbandonare l'isola per trasferirsi insieme ai suoi familiari a Marsiglia.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE

Napoleone accolse con entusiasmo l'inizio della Rivoluzione francese (1789); nel settembre 1793 assunse il comando di una brigata d'artiglieria nell'assedio di Tolone e il 5 ottobre 1795 (13 vendemmiaio, secondo il calendario rivoluzionario) divenne generale del Corpo d'armata dell'Interno. Il Direttorio, che costituì il nuovo governo, compensò Napoleone con la nomina (marzo 1796) a comandante dell'esercito. Prima di entrare in servizio, sposò (9 marzo) Giuseppina Beauharnais, vedova trentatreenne di un generale repubblicano.

CAMPAGNA D’ITALIA

Nel 1796, a marzo inoltrato, Napoleone intraprese una serie di operazioni dirette a sconfiggere separatamente le truppe austro-piemontesi in Italia: riportò una prima vittoria sui piemontesi a Mondovì (21 aprile), costringendoli a una pace separata che prevedeva la cessione della Savoia e di Nizza alla Francia. Quindi, con una serie di brillanti manovre e battaglie, conquistò la Lombardia sottraendola agli austriaci: Mantova, ultimo baluardo, capitolò nel febbraio 1797, dopo un lungo assedio che gli austriaci, con quattro successive spedizioni, avevano tentato invano di sbloccare. Quando Napoleone attraversò le Alpi per avanzare su Vienna, gli austriaci chiesero un armistizio, che fu firmato a Leoben il 18 aprile 1797. Napoleone quindi avviò personalmente le trattative per la pace di Campoformio (17 ottobre 1797), con cui si concludeva la guerra della Prima coalizione, che inaugurava il ciclo delle guerre contro la Francia rivoluzionaria.
Oltre a dirigere le operazioni militari, Napoleone svolse in Italia un'intensa opera politica. Riorganizzò l'Italia settentrionale fondando la Repubblica cisalpina (1797), e negoziò una serie di trattati con diversi principi italiani. S'impadronì, tra l'altro, di preziosi capolavori dell'arte italiana e di una grande quantità di denaro, destinati rispettivamente ad arricchire i musei parigini e a risanare le finanze francesi.

CAMPAGNA D’EGITTO

Tornato a Parigi, Napoleone fece pressione perché il Direttorio, in luogo della progettata invasione dell'Inghilterra, approvasse il suo piano per l'occupazione dell'Egitto, nell'intento di minacciare gli interessi coloniali britannici in India. Il 19 maggio 1798 salpò per Alessandria con più di 35.000 uomini a bordo di 350 navi. Dopo aver conquistato Malta nel primo luglio, raggiunse l'Egitto dove occupò Alessandria e Il Cairo. Il 1° agosto, tuttavia, Nelson ( ammiraglio britannico) attaccò e distrusse la flotta francese nella baia di Abukir. Tagliato fuori dalla Francia, Napoleone continuò la riorganizzazione amministrativa del paese ma nel febbraio del 1799 dopo che l’impero Ottomano dichiarò guerra alla Francia, Napoleone decise di ritornare a Parigi.

RITORNO A PARIGI E L’INCORONAZIONE COME IMPERATORE


Tornato a Parigi, Napoleone ottenne la carica di primo console. Tra i suoi poteri rientrava quello di nominare i membri del consiglio di Stato, i funzionari governativi e i magistrati, mentre minore era il controllo sulla formazione dei corpi legislativi. Il Consolato mirava a garantire il rispetto della legge e dell'ordine, nonché il mantenimento delle conquiste politiche e sociali della Rivoluzione; dietro apparenze democratiche, tuttavia, Napoleone instaurò di fatto una dittatura. Tant’è vero che Napoleone centralizzò l'amministrazione locale, nominando i prefetti, i sindaci e i consigli che li assistevano; prese parte attiva alla stesura del Codice napoleonico, una raccolta organica delle leggi civili; avviò con Pio VII le trattative per il Concordato (1801), che ristabiliva in Francia il culto cattolico.

Dopo i successi ottenuti in questi anni sia nel campo di battaglia sia nel campo politico, il 2 agosto 1802 un plebiscito proclamava Napoleone console a vita.
Il 2 dicembre 1804, in una solenne cerimonia presieduta da papa Pio VII, Napoleone si autoincoronò imperatore.

nel 1809 Napoleone divorziò da Giuseppina, perché non gli diede un erede, e passò a nuove nozze (2 aprile 1810) con Maria Luisa, figlia dell'imperatore austriaco Francesco I: dopo un anno nasceva un figlio, cui veniva conferito il titolo di re di Roma.


DALLA BATTAGLIA DI AUSTERLITZ ALLA DISFATTA DI WATERLOO

Nel 1805 la Gran Bretagna organizzò la Terza coalizione contro la Francia, ma la nuova Grande armata di Napoleone avanzò rapidamente in Austria attraverso la Germania, annientando le truppe austriache e quelle russe a Ulm e ad Austerlitz. L'Austria dovette così firmare la pace di Presburgo (26 dicembre 1805). Nel 1815, si formò la settima coalizione contro Bonaparte, e ne facevano parte: Regno Unito, Russia, Prussia, Austria, Svezia, i Paesi Bassi, il Regno di Sardegna, Spagna, Portogallo ed un certo numero di stati tedeschi. Contro la settima coalizione Napoleone iniziò una serie di sconfitte militari, una delle più importanti a Lipsia e poi la battaglia che segnò la disfatta di Bonaparte e il suo esilio, la battaglia di Waterloo, durata 8 ore circa morirono 48.000 soldati, ed è stata una delle più cruenti battaglie del XIX secolo.

L’ESILIO E LA MORTE

Sconfitto nella battaglia di Waterloo, venne catturato e esiliato nell’Isola di Sant’Elena dove morì il 5 maggio 1821. Prima di morire chiese di essere seppellito sulle sponde della Senna, ma fu invece seppellito a Sant'Elena come stabilito già l'anno prima dal governo inglese.

BY: I.

Nessun commento:

Posta un commento