lunedì 27 settembre 2010

analisi film: IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO

Analisi de “Il buono, il brutto e il cattivo”

La costruzione del film:

1. Il film è ambientato nell’Ovest degli Stati Uniti durante la seconda metà del XIX secolo, precisamente durante la guerra di secessione, la pellicola fa parte di una raccolta di film italiani chiamata “spaghetti western”, diretta da Sergio Leoni.

2. I personaggi principali sono di tre categorie:

ª Il buono: non è veramente buono poiché agisce solo per interesse personale, l’unica azione “buona” che gli vediamo fare nel film è quando alla fine spara alla corda del brutto e gli lascia raccogliere la sua parte di denaro.

ª Il brutto: è un bizzarro personaggio, che col suo modo di fare rozzo e primitivo rende il film più comico e lo differenzia dai soliti western. Lo pseudonimo “ brutto” credo gli sia attribuito per una scarsa bellezza fisica.

ª Il cattivo: è un personaggio che merita il suo pseudonimo, infatti, non solo non si fa scrupoli per raggiungere i duecento mila ma a differenza degli altri personaggi egli è malvagio di natura, lo si capisce quando deruba i prigionieri nel campo di concentramento in cui egli è impegnato militarmente come ufficiale.

3. Le scene importanti del film sono:

ª la presentazione iniziale dei protagonisti;

ª la scena del deserto, in cui il buono e il brutto camminano per arrivare alla città opposta al deserto, in questa parte del film il buono è torturato dal brutto che gli nega l’acqua per portarlo in fin di vita e vendicarsi di lui;

ª il momento in cui Bill Carson svela al buono il nome della tomba in cui sono contenuti i duecento mila dollari;

ª nel momento in cui il brutto rincontra il fratello che nel frattempo si è fatto frate, in questa scena viene svelato il passato del brutto egli, infatti, se n’è andato di casa lasciando sola la sua famiglia nel momento del bisogno;

ª la scena finale in cui i tre protagonisti si incontrano nel cimitero e formano un triangolo in cui non si sa chi ne uscirà vivo; alla fine si scopre che la pistola del brutto era scarica e il buono, che gliela aveva scaricata in precedenza, spara direttamente al cattivo.

4. Analizzando le funzioni narrative svolte dai personaggi posso dire che:

ª il buono e il brutto sono i due protagonisti, anche se inizialmente tra loro non scorre buon sangue, durante il viaggio sembra però nascere una sorta di amicizia nata sì per l’interesse comune di trovare i soldi ma poi diventa un legame disinteressato;

ª il cattivo è l’antagonista (lo si capisce già dal nome), anch’ egli vuole mettere le mani sui soldi e prova ad eliminare i due protagonisti;

ª i duecento mila dollari ovviamente sono l’oggetto del desiderio, per il quale i tre rischiano la vita;

ª la guerra ostacola i protagonisti, infatti, vengono portati in un campo di concentramento nordista perché scambiati per dei sudisti.

5. I luoghi in cui si svolgono i fatti sono di estrema povertà, questi luoghi rispecchiano lo stile di vita semplice e modesto dei personaggi, il fenomeno della guerra poi aumenta il fattore miseria. Solo l’ufficio di “Sentenza” (il cattivo) rispecchia invece uno stile di vita più elevato, si capisce però che il cattivo per raggiungere tale benessere si è dovuto macchiare di azioni orribili.

6. Nella storia la narrazione coincide con l’ordine in cui si svolgono i fatti, proprio per questo non ci sono né scene di flash-back né anticipazioni.

7. In questo caso il tempo della storia è più grande del tempo della narrazione, abbiamo un esempio di ellissi quando Bill Carson fugge con una carovana e lo ritroviamo solo in seguito, mezzo morto con i suoi uomini, nel deserto; non sappiamo però cosa sia successo in quel intervallo.

8. I fatti sono narrati dal punto di vista di un narratore esterno alla vicenda.

Le marche di genere:

1. “Il buono, il brutto e il cattivo” è un film che si differenzia dal solito western per la sua comicità, però fa sempre parte di quel genere e per questo ne segue le caratteristiche principali:

ª L’ uso delle armi da fuoco e la velocità con cui si usano determina la sopravvivenza;

ª tra i personaggi vi sono duelli all’ultimo sangue;

ª il denaro vale molto di più delle vite umane, per i soldi è lecito uccidere, infatti, i film western non danno molta importanza alla vita umana;

ª il finale è sempre a lieto fine.

2. Le scelte stilistico-espressive preferite dall’autore per rappresentare il film in modo tale che acquisti le caratteristiche tipiche del genere western sono:

ª l’ uso dei primi e dei primissimi piani del volto e dello sguardo, soprattutto nei duelli. Questo stratagemma serve per aumentare la suspence;

ª l’ impiego della musica nelle scene importanti, questo serve per far capire allo spettatore che la scena che sta vedendo deve essere guardata con molta attenzione per la comprendere meglio il film;

ª L’ utilizzo di inquadrature speciali, ad esempio quando la telecamera è messa in modo tale che la scena sia vista dall’occhiello della corda per le impiccagioni.

by IVANO

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