lunedì 27 settembre 2010

CUORE DI TENEBRA

Cuore di tenebra




Dati essenziali sull’opera:

Titolo: Cuore di tenebra (Heart of Darkness)
Autore: Joseph Conrad
Genere: Romanzo
Anno di composizione: 1902
Casa editrice: Einaudi
Anno di stampa: 2007




L’ autore:

Conrad Joseph pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski nato nel 1857 a Berdičev in Polonia, oggi Ucraina, romanziere di origine polacca naturalizzato britannico nel 1886, è ritenuto uno dei maggiori scrittori della narrativa moderna. Di famiglia nobile, rimase orfano molto giovane e a diciassette anni lasciò la Polonia per andare a Marsiglia e imbarcarsi come marinaio su un mercantile. Dopo quattro anni entrò nella Marina britannica, salendo di grado riuscì a diventare capitano. Non ebbe un'esistenza facile, infatti, dovette affrontare la malattia della moglie e tirare avanti con gli scarsi guadagni che riceveva a fare lo scrittore. L'esperienza maturata nei lunghi viaggi, soprattutto sul fiume Congo, che Conrad risalì nel 1890, si tradusse in una serie di opere scritte in inglese e spesso ambientate a bordo di una nave, nelle quali l'autore trattò il tema della lotta tra il bene e il male e il senso di solitudine e isolamento dell'individuo che lo portano a negare la realtà e a crearsene una alternativa. Il suo primo romanzo, La follia di Almayer, fu pubblicato nel 1895. Fra i suoi volumi più noti si ricordano Il negro del 'Narciso' (1897); Lord Jim (1900), Cuore di tenebra (1902), Tifone (1903) e Nostromo (1904), L'agente segreto (1907), Con gli occhi dell'Occidente (1911), Vittoria (1915), La linea d'ombra (1917). Conrad morì in Inghilterra a Bishopsbourne nel 1924.








La trama:

Questo libro narra dell’ avventura vissuta dal capitano Charlie Marlow durante il suo viaggio nel cuore dell’ africa, il Congo. La storia si apre con la scena di cinque amici che stanno parlando tra di loro sul ponte di una nave attraccata sulla riva del Tamigi, questi personaggi sono: Marlow il protagonista, un avvocato, il narratore, un ragioniere e il direttore della compagnia nautica per cui lavorano gli altri quattro. Il narratore inizia descrivendo molto dettagliatamente tutti i personaggi e l’ambiente circostante; ad un certo punto però prende la parola Marlow, diventando così lui il narratore. Egli comincia a raccontare del suo viaggio in Africa fatto parecchi anni prima, questo fu un viaggio che lo mise davanti ad una realtà che ancora non concepiva, una realtà che stravolse il suo modo di analizzare la natura umana. Da molto tempo Marlow desiderava guidare una spedizione nelle profondità dell’Africa, realizzò questo suo desiderio grazie alle conoscenze di una carissima zia,infatti, fu messo al comando di un battello che avrebbe dovuto risalire il fiume Congo. Quando Marlow arrivò in Africa venne subito colpito da un senso di impotenza di fronte alla forza delle tenebre che si annidavano all’ interno di quel luogo, era spaventato e affascinato allo stesso tempo da questa potenza di cui non riusciva a conoscere la fonte. Arrivato alla stazione principale, venne a sapere che la nave che avrebbe dovuto guidare era affondata e che sarebbe dovuto rimanere là per qualche mese in attesa delle riparazioni. In quel periodo di soggiorno obbligato Marlow provò disgusto nel vedere il modo in cui erano trattati i nativi del luogo, questi infatti erano sfruttati come bestie da soma. Marlow però raggiunse l’apice del disgusto solo quando conobbe il direttore della stazione, un uomo abbietto, capace di tradire chiunque per il vile denaro. Grazie a questo uomo però riuscì a conoscere indirettamente un certo signor Kurtz, che era il miglior rifornitore di avorio dell’ intera compagnia. Il nostro capitano restò subito ammaliato di questa figura quasi fittizia chiamata Kurtz, a sentire il direttore egli era un’ uomo pieno di carisma e autocontrollo che ambiva ad un grosso riconoscimento al momento del ritorno in Inghilterra. Durante il periodo dei lavori, arrivò nella stazione una spedizione proveniente dall'Europa guidata dallo zio del direttore per sostenere le sue ambizioni di carriera, le quali erano minacciate dall’ottimo operato di Kurtz. Con il pretesto che Kurtz non dava più notizie di se, venne organizzata una spedizione con la nave di Marlow verso la stazione sotto la direttiva di Kurtz. Il viaggio durò esattamente due mesi, durante i quali l’unica cosa che spronava Marlow ad andare avanti nella spedizione con quelle persone, era il desiderio di vedere questo fantomatico signor Kurtz e di ascoltare la sua voce. Arrivati quasi a destinazione però il battello venne attaccato con frecce e lance dai selvaggi nascosti nella foresta, uccidendo il timoniere di colore e fuggendo al suono della sirena della nave. Dopo questa disavventura però Marlow riesce ad arrivare nella stazione di Kurtz, dove deve scontrarsi con la resistenza degli indigeni; essi, infatti, ritengono Kurtz una divinità e impediscono a chiunque di portarlo via, anche se bisognoso di cure perché in fin di vita. Kurtz non facilita certamente le cose in quanto egli stesso non vuole tornare al mondo civilizzato perché là non è nessuno mentre in Africa è il padrone delle tenebre. Marlow riesce comunque a trascinarlo sul battello, gli indigeni oppongono resistenza ma alla fine si rassegnano al “rapimento” del loro idolo. Kurtz muore durante il viaggio pronunciando la frase: “Che orrore!”; prima di morire però lascia a Marlow delle lettere da consegnare alla sua fidanzata. Dopo qualche mese dalla morte di Kurtz si fa coraggio e si reca a casa della ragazza per consegnarle le lettere, al suo arrivo trova una ragazza molto bella e dopo averci parlato per un po’ si accorge che nutriva per l’amato defunto la stessa adorazione che provavano gli indigeni della stazione. Quando la ragazza chiese quali fossero state le ultime parole del fidanzato, Marlow, vedendo ancora accesa nei suoi occhi la totale devozione per quel uomo così carismatico, non riuscì a dirle la verità e rispose che pronunciò il suo nome; valse la pena raccontare tale menzogna solo per poter ammirare il suo sorriso.
I personaggi principali:


Marlow: è il protagonista-narratore della storia, egli è un uomo di mare che, grazie all’ aiuto di una zia, viene nominato capitano di una spedizione con il compito di risalire ed esplorare il fiume Congo. Marlow incarna lo stereotipo del rude e taciturno lupo di mare che non perde mai il controllo, allo stesso tempo però figura anche come un personaggio molto riflessivo che analizza nei minimi particolari tutto quello che succede e prima di dare un giudizio personale ad alta voce ci pensa molto bene. L’ unica cosa che riesce a scalfire la sua calma e il suo autocontrollo è la voce di Kurtz. Questo personaggio sembra essere molto spaventato dalle tenebre che si nascondono in Africa, infatti, appena sbarca su questo continente, viene colpito da un senso di debolezza di fronte a questo antico potere lì da millenni di cui l’uomo bianco non può nemmeno immaginarne la forza. Un’ altra caratteristica che lo distingue dagli altri europei è la sensibilità con cui tratta i negri, infatti, a differenza degli altri uomini bianchi, prova compassione per quei poveretti sfruttati come animali da soma.

Kurtz: è il dirigente di una stazione della compagnia per cui lavora Marlow, viene considerato il miglior fornitore d’avorio dell’intera compagnia e per questo si è fatto molti nemici. La lunga permanenza in Africa e le continue pressioni che i suoi superiori fanno su di lui lo portano a diventare pazzo e ad isolarsi completamente dal mondo reale cominciando a vivere in una realtà immaginaria dove lui ricopre il ruolo di divinità assoluta degli indigeni che ha sottomesso. Nonostante la sua pazzia però riesce a mantenere il suo grande carisma con cui conquista perfino l’impassibile Marlow. Oltre a questo impareggiabile carisma la caratteristica principale di Kurtz è sicuramente la voce, infatti il narratore è molto minuzioso nel farci capire che quella non è una voce comune, la bassezza e la lentezza con cui Kurtz pronuncia le parole, la rendono un efficace strumento di conquista che va a potenziare la sua autoritarietà.


Analisi narrativa:

Titolo:

Incipit: la storia comincia con la scena di cinque amici riuniti sul ponte di una barca che chiacchierano, ad un certo punto uno di loro, Marlow, comincia a raccontare di una spedizione a cui aveva partecipato qualche anno prima. Appena arrivato in Africa, luogo della spedizione, viene scortato fino alla stazione della compagnia per cui lavora, dove stanno aggiustando la barca che dovrà guidare nella risalita del fiume Congo. Per riparare il battello però ci vuole qualche mese, in questo periodo Marlow viene a sapere che la spedizione consiste nel riportare in Inghilterra il capo di una stazione interna al continente, il signor Kurtz.

Corpo del racconto: dopo aver aggiustato la barca comincia la spedizione. Arrivati a destinazione, trovano Kurtz impazzito e in fin di vita a causa di una febbre tropicale; si scopre che Kurtz viene considerato un dio dagli indigeni che non permettono a Marlow di portarlo via da loro. Dopo una lunga fuga comunque Kurtz viene caricato sulla nave e riportato in Inghilterra.

Conclusione: non c’è niente da fare, Kurtz muore durante il ritorno a casa, prima di morire lascia a Marlow delle lettere per la sua fidanzata. Dopo qualche mese dalla sua morte Marlow si fa coraggio e porta le lettere dalla donna, a cui mente dicendo che sul letto di morte il suo amato pronunciò il suo nome.


La narrazione:
In questa storia ci sono due narratori: il narratore iniziale, di primo grado, che ci descrive la scena dei cinque amici sul ponte della nave, questo narratore sembra onnisciente anche se interno alla corta vicenda che narra, l’altro narratore, di secondo grado, è lo steso protagonista, Marlow, quando comincia a raccontare del suo viaggio in Africa.

Il tempo:
Il tempo in questa storia non è ben determinato. Grazie a riferimenti al fenomeno del colonialismo possiamo affermare che la storia si svolge tra la fine del 1800 e l’ inizio del 1900. Il tempo della storia è maggiore del tempo della narrazione, infatti, la vicenda si sviluppa in un lasso di tempo superiore ad un anno.

Lo spazio:
La storia viene ambientata in molti luoghi: il ponte della barca, la stazione, vari uffici e l’ignota giungla africana; insomma principalmente in luoghi aperti. Secondo me però un altro luogo dove si svolge la narrazione è la testa del narratore-protagonista, infatti molte volte Marlow si dilunga con pensieri e riflessioni proprie che non hanno niente a che fare con la realtà dei fatti.

by IVANO

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