domenica 3 ottobre 2010

GIACOMO LEOPARDI




L'ADOLESCENZA


Nacque il 29 giugno 1798 a Recanati. Primogenito di una famiglia nomible. Recanati era un borgo dello Stato della Chiesa a quel tempo arretrato (culturarmente). La sua famiglia era in crisi economica tant'è vero che la madre (una persona dura e gretta, dove in famiglia non c'era nessuno affetto) curava il patrimonio in famiglia. Il padre, una pesona molto colta, aveva costruito una biblioteca nel suo palazzo, e avendo una cultura attardata i suoi orientamenti politici erano molto reazionari e contro la rivoluzione francese. Leopardi, infatti, per questo, seguì la stessa idea del padre.

Fino a 10 anni Giacomo studiò con un precedettore ecclesiastico, poi siccome ad una età prematura aveva già imparato il latino, il greco e l'ebraico, non gli serviva più un insegnante e iniziò a studiare da solo nella biblioteca del padre (dove si indobolì disicamente ancor di più).
LA SUA CONVERSIONE AL BELLO

Tra il 1815 e il 1816 , Leopardi si entusiasmò per i grandi poeti classici come Omero, Dante ma anche i grandi poeti moderni Rosseu, de Stael, Alfieri. In questo periodo, fece amicizia con Giordani, che oltre a farlo ad avvicinare al romanticismo, si instaurò un amicizia di affetto che nella sua famiglia non aveva mai avuto.
Cercò quindi di scappare di casa ma venne scoperto, peggiornado così il suo stato d'animo. Anche la sua vista peggiorò.

In questi anni comunque sperimentò tanti temi letterari, finchè con "l'infinito" passò dal "bello" al "vero".

Nel 1822 Leopardi ha la possibilità di soggiornare da un suo zio a Roma, ma l'ambiente dei letterati lo infastidisci e dopo un anno se ne ritorna a casa.

Nel 1825 però viene assunto da una casa editrice, e da qui iniziò a viaggiare in città come Milano, Bologna, Firenze ecc. dove grazie anche a questi viaggi ebbe un periodo do'oro nelle sue ispirazioni letterarie.

GLI ULTIMAI ANNI DI VITA

Ormai la sua salute peggiorò e venne licenziato dalla casa editrice. Dovette quindi tornare a Recanati dove visse per 16 mesi isolato. Poi però gli amici fiorentini lo ospitarono a Firenze dove iniziò a freqentare ambienti letterari e intervenire nella politica. Qui si innamoro di una donna che non contraccambiava l'amore.
Qui strinse anche una forte amicizia con Ranieri, dove lo accompagno a Napoli fino ala sua morte.

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