giovedì 25 febbraio 2010

VITTORIO ALFIERI (1749-1803)



LA VITA

LA SUA GIOVENTU'


Vittorio Alfieri nacque ad Asti il 16 gennaio 1749, da una famiglia della ricca nobiltà terriera. Avendo una buona rendita, Alfieri poteva dedicarsi pienamente alla lettereratura e non era subordinato a nessuno. Nell'infanzia, Vittorio aveva una tendenza alla malinconia e alla solitudine, ma aveva una volontà forte e caparbia che si manìfestava in impeti ribelli. A 9 anni, fu mandato a studiare presso la REALE ACCADEMIA di TORINO dove ne usci col grado di portainsegna.

Uscito dall'accademia, per 5 anni , compì numerosi viaggi in Italia e in Europa. In questo periodo l'iso dei viaggi , per la nobiltà, si inseriva nello spirito cosmopolita e nell'ansia della conoscenza. ( periodo dei LUMI). Ma per Alfieri i viaggi non rientravono n questo spirito, infatti appena aveva raggiunto la meta con la quale si era protes con ansia, provava bisogno di fuggire verso un altro luogo. E cosi via per ogni posto che visitava. (sembrava come se dovesse raggiungere un qualcosa di ignoto e appena arrivava ad una meta gli fuggiva).

DURANTE I VIAGGI L'ESPERIENZA CON L'ASSOLUTISMO: in questi viaggi, Alfieri ha potuto accumulare esperienze su le condizioni politiche e sociali dell'Europa. E' l'Europa dell'ASSOLUTISMO, e Alfieri avendo uno spirito ribelle prova sdgno per la "tirannide" di alcune monarchie come : Parigi, Berlino ecc. Mentre ebbe reazioni piu positive per i paesi come l'Inghilterra e l'Olanda doce c'erano maggiori libertà civili. Lo affascina nei suoi viaggi soprattutto i paesaggi selvaggi dove non c'era l'uomo come la Scandinavia e il deserto dell'Aragona.

VITA OZIOSA E INIZIO DELLA ATTIVITA': ritornato a Torino, la sua insofferenza per ogni legame e geranrchia, gli impedisce di dedicarsi alle attività politiche e militari. Costretto a condurre una vita oziosa, inizia a soffrire di malinconia e venne ancora più depresso da un "triste amore". L'unica attività che gli si offre è quella letteraria. Dopo gli studi nell'Accademia ( dove Alfieri considera quel periodo di "ineducazione"), Alfieri aveva incominciato a leggere testi di illumisti francesi ( es Voltaire) che costituiranno la base della sua cultura. Lesse anche le letture di Plutarco.

DEDICARSI ALLA LETTERATURA: nel 1774, Alfieri scrisse una bozza di una tragedia intitola : "Antonio e Cleopatra" Un anno dopo rilesse la sua bozzo e capì che la letteraura era l'unico mezzo per esprimere e superare i propri tormenti. Nel 1775 questa tragedia venne rappresentata nel teatro di Torino ed ebbe un grande successo. Nello stesso anno compose altre due tragedie( Filippo, Polinice).

Data però la sua insufficinza dei suoi primi studi, decise di studiare l'italiano e il latino immergendosi nei classici. ( più avanti incominciò a studiare anche il greco). Poi per migliorare l'italiano soggiornò in molte città Toscane, dove conosce una donna che lo accompagnerà per tutta la sua vita.

Poi si trasferì a Parigi, e durante il duo soggiorno, scoppiò larivoluzione francese, e Alfieri, visto il suo sdegno per il potere monarchico in Francia, esprime il suo pieno consenso in questa rivoluzione. Con il passare del tempo però cambia la sua opinione su questa rivoluzione, perchè erano subentrati al potere i borghesi che per il suo pensiero ideologico li considerava una classe meschina e incapace di alti ideali. Nel 1772 dovette fuggire e ritonrnò a Firenze dove morì nel ottobre del 1803.


IDEOLOGIA E POETICA DI ALFIERI


SCIENZA: rifiuto del razionalismo scientifico, esaltando la dimensione irrazionale e passionale

dell'uomo

RELIGIONE: è mosso da uno spirito religioso che si manifesta in un oscura tensione verso

l'infinito

RAPPORTO UOMO- REALTA': la sua visione è pervrsa nel pessimismo e dal senso d'impotenza

dell'uomo di fronte alla realtà

ECONOMIA: vede nellosviluppo del commercio e dell'industria potenziarsi la classe borghese

che la considera una classe meschina e incapace di alti ideali

POLITICA: è contro la tirannide monarchica (assolutista) e quella borghese

CULTURA: concepisce la cultura come espressione di alto sentire e non come strumento di

divulgazione delle conoscenze




Nessun commento:

Posta un commento