venerdì 18 giugno 2010

riassunto: IL BOSCO DEGLI UROGALLI




IL BOSCO DEGLI UROGALLI

Di Mario Rigoni Stern


RIASSUNTO
Questo libro è un insieme di capitoli che descrivono in luoghi diversi come si viveva dagli inizi del ‘900 fino al dopo guerra della seconda Guerra Mondiale. Racconta soprattutto della vita di cacciatori e di bravi lavoratori. Descrive in modo approfondito i villaggi, i boschi, le montagne, i sentieri dove i protagonisti si avventurano.
Alcuni capitoli raccontano di persone che vanno a vivere all’estero, in altri capitoli dei cacciatori che s’imbattono in lepri o caprioli o volpi.
Un capitolo invece parla di Stern che all’inizio della seconda Guerra mondiale, parte con il treno, insieme a degli alpini per la Polonia. Qui descrive come negli altri capitoli il paesaggio e il tempo, visto che era un inverno freddo.
FINE

AUTORE

Mario Rigoni Stern, terzo di sette fratelli, nasce il 1° novembre del 1921 ad Asiago, un piccolo paese, in provincia di Vicenza, morto ad Asiago il 16 giugno 2008. La vita giovanile è fatta di scuola di letture, ma anche di giochi tra quei boschi e prati che avranno tanta parte nei suoi racconti.
Nel 1938, a diciassette anni, frequenta volontario, la Scuola Militare Centrale d’Alpinismo d’Aosta, dove in breve diviene caporale, caporalmaggiore e istruttore. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, viene mandato presso diversi fronti e ottiene la promozione a sergente. Con tale grado, dopo il trasferimento al Battaglione sciatori del Monte Cervino, il 13 gennaio 1942 parte una prima volta per la Russia, da dove rientra in primavera. Nella successiva estate è la volta del fronte del Don, che raggiunge col grado di sergente maggiore del Battaglione Vestone, della Tridentina. Dopo l’attacco delle forze sovietiche, ha inizio il lungo e drammatico ripiegamento attraverso la steppa, culminato nella battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943).
Il rientro in Italia avviene nella primavera, ma le disavventure non sono finite: viene catturato dai tedeschi. Inizia così la sua odissea nei Lager, sino al 9 maggio 1945 ,quando può finalmente ritornare a casa.
Rigoni Stern viene assunto presso l’Ufficio imposte del catasto del suo stesso comune, Asiago, ove nel 1946 si sposa, e dove nasceranno i suoi tre figli.
Inizia a questo punto la seconda fase della sua vita: quella di scrittore. Sottopone il suo primo scritti, che è una rielaborazione di appunti presi durante la sua esperienza militare, a Vittorini, che lo convoca a Milano.
Il lavoro di ripulitura procede per mesi e giunge in porto nel 1953, quando “Il sergente nella neve, Ricordi della ritirata di Russia” vede la luce presso Einaudi, accompagnato da una presentazione dello stesso Vittorini,
Nove anni dopo esce sempre presso Einaudi “Il bosco degli urogalli”, un volume nel quale l’autore raccoglie i racconti che dal 1958 è venuto pubblicando su periodici. A scandire gli anni successivi sono però ancora soprattutto pubblicazioni belliche (“Quota Albania”). Decide poi di tornare in Russia sui luoghi del suo primo racconto (e pubblicherà “Ritorno sul Don”). Ripeterà questa visita nel 1975, su invito dell’agenzia di stampa sovietica Novosti.
A questo punto interviene una svolta anche narrativa: incomincia a scrivere "piccole storie" di uomini come “Storia di Tönle”, “Lavori di montagna”, “Uomini, boschi e api”, “L’anno della vittoria” (1985), “Amore di confine” (1986), “Il libro degli animali” (1990), “Arboreto salvatico” (1991); , “Le stagioni di Giacomo” (1995) e “Sentieri sotto la neve” (1998).

ANALISI DEI PERSONAGGI PIÙ IMPORTANTI DEL LIBRO

In questo libro non ci sono personaggi importanti perché in ogni capitolo parla di persone diverse. Ma si può dire che il protagonista del libro sia la natura ( boschi, montagne, villaggi, animali).

FRASI CHE MI HANNO COLPITO DI PIÙ

La frase del libro che mi ha colpito di più si trova nel capitolo “ la vecchia America” dove uno dei fratelli andando, in guerra, lesse, in una piazzola dove c’era un cannone da centoquarantanove, una scritta nel cemento:”Quando io parlo la terra trema”.

COMMENTO DEL LIBRO

Questo libro non mi è piaciuto molto perché non è del mio genere, anche se alcuni capitoli li ho trovati molto interessanti.

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