sabato 25 giugno 2011

GIOVANNI PASCOLI
LA VITA
Giovanni Pascoli nacue nel 1855 a San Mauro di Romagna, da una famiglia della piccola borghesia rurale, di condizione abbastanza agiata. Era una tipica famiglia patriarcale, molto numerosa. La vita sostanzialmente serana di questa famiglia viene sconvolta dall’uccisione dal padre di Pascoli ( che verrà segnato per tutta la vita). In giro di pochi anni morirono anche la madre, la sorella maggiore, e altri due fratelli.
Finiti gli studi liceali, iniziò l’università, dove si affascina del ideologia socialista e ne divenne militante. In una manifestazione venne arrestato, e scarcerato decise di abbandonare la militanza socialista ma rimando sempre di quella ideologia.
Laureatosi, diventò insegnate, e a Massa cercò di ricreare quel NIDO famigliare che si era distrutto dopo i tutti quei lutti, chiamando con se le sue due sorelle.
Per Pascoli il nido famigliare era il luogo in cui si poteva rifugiare dal mondo esterno, e qui possiamo notare come il poeta è rimasto turbato da tutte queste disgrazie famigliare.
PENSIERO
La formazione del poeta fu essenzialmente POSITIVISTICA, d’altronde in quel periodo dominava quella coltura. Scorgiamo delle sue opere infatti tale matrice nelle descrizioni degli uccelli e di alcuni protagonisti descritti nei suoi racconti. Ma in Pascoli si riflette quella sfiducia nella scienza che si stava formando proprio in quel periodo, vi è una crisi spirituale che si apre verso l’ignoto, il mistero e l’inconoscibile, dove la scienza non potrà mai dare una spiegazione.
Gli oggetti materiali hanno un rilevo fortissimo nella poesia pascoliana; i particolari fisici sono filtrati attraverso la visione soggettiva del poeta.
IL FANCIULLISMO
Il fanciullismo viene ad affermarsi nel periodo del decadentismo (fine '800 inizio '900), in un contesto storico dove gli intellettuali erano disgustati dalla realtà e si rifugiavano in altri mondi, come l'esteta che si rifuggiava nella bellezza accompagnata da esperienze particolari e caratterizzavano in questi atteggiamenti non idonei alla realtà, oppure il superuomo che viveva senza freni morali ponendosi al di sopra della realtà o ancora l'inetto che si sentiva inadeguato per quella società.
Il fanciullismo invece nasce da esperienze non piacevoli vissute dove la realtà risulta crudele e portano il personaggio a riscoprire quella parte di sè bambina, pura e buona e guarda le cose chiamandole con il loro nome, ma vedono in esse di tutto e di più, si da vita così al SIMBOLISMO (esempio: nelle nuvole possono vedere personaggi, animali ecc...) proprio come nei bambini che non conoscono la crudeltà, dopodichè questa capacità viene a soffocarsi con il diventare adulti ed il rendersi conto della società in cui si vive.
Il maggior esponente del fanciullismo è Pascoli in quanto la sua vita è caratterizzata da molte perdite nonostante egli sia un uomo giusto e così anche la sua famiglia.
Tutte le composizioni di Pascoli sono semplici nella sintassi, non vi sono frasi subordinate e per questo vengono considerate opere semplici e sciocche, ma in realtà non è così, in quanto è presente il simbolismo ed è molto difficile decifrare, a volte, a cosa o a chi si riferisce.
LA POESIA"PURA"
Per Pascoli nasce la concezione di poesia “pura”, cioè il poeta canta solo per cantare, non vuole assumere il ruolo di consigliatore e ammonitore, tuttavia la poesia essendo “pura” può ottenere effetti si suprema utilità morale e sociale.

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