l'ammalato deve essere affetto da TBC polmonare in cui la parte malata deve essere comunicante con l'albero bronchiale e, quindi, con l'esterno;
deve esserci una carica batterica molto elevata;
vi deve essere un ricambio d'aria ambientale scarso o assente.
Il batterio può rimanere silente nell'organismo infettato anche per molti anni, per poi dare i segni della malattia tubercolare non appena sono scese le difese immunitarie. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. La tubercolosi è una malattia curabile ma l'incidenza della malattia è ancora piuttosto alta.
I sintomi della TBC sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Successivamente la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell’espettorato (materiale secreto dalle mucose respiratorie). Il test più utilizzato per evidenziare l’infezione tubercolare è quello di Mantoux, che si esegue inoculando nella cute del braccio la tubercolina. Una risposta positiva comporta la necessità di eseguire una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare. La diagnosi precoce per la presenza di Mycobacterium è però quella effettuata a livello microscopico sull’espettorato della persona.
Il trattamento farmacologico si basa sull’uso di antibiotici per due mesi. Negli ultimi decenni si sono diffuse molte cure antibiotiche per combatterla, anche se la diffusione di trattamenti incompleti o non correttamente somministrati ha portato all’insorgenza di ceppi resistenti agli antibiotici.
La probabilità di successo della terapia dipende dal grado di resistenza del ceppo batterico, dalla gravità della malattia e dallo stato di compromissione del sistema immunitario del paziente.
Il BCG è un vaccino per
La tubercolosi è una malattia influenzata dalle condizioni in cui vivono le persone. L’abbassamento delle difese immunitarie, infatti, può dipendere è associato alle condizioni igieniche in cui si vive e ad una condizione generale di malnutrizione. Quindi chi vive in condizioni molto precarie in diversi Paesi del mondo, a seguito di guerre o di catastrofi naturali, è a rischio molto alto di sviluppare tubercolosi. La necessità di tenere sotto controllo la tubercolosi nei campi profughi e rifugiati, soprattutto in zone dove l’incidenza della malattia è già molto alta come in Africa, costituisce quindi una priorità assoluta.
by IVANO
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